Versione :
Uriginale

La collera di Elettra

Elettra,
provava una grande collera dentro
e così quando stava tentando di parlare con lui
non gli avrebbe detto mai
che sarebbe stato meglio se lo avesse uccciso.

Versione :
Uriginale

Il tema del ritorno

Mi hai lasciato coi tuoi occhiali
per quanti giorni li ho guardati
pensando
ai tuoi ochi.
Desideravo carezzare i tuoi capelli
ma non potevo.

L’intera casa
ti stava aspettando.

Ma adesso che
sei tornato
non riesco ad individuare
nessun punto di riferimento.

Non ho ritrovato il giardino con l’albero di melo,
dal quale coglievi i suoi fiori per me
promettendomi
il frutto della conoscenza.

Ho seppellito i tuoi occhiali
nel retro del cortile.

Ho apparecchiato la tavola
e ti ho atteso.

Versione :
Uriginale

Confessione di Sylvia Plath

Non è il momento adatto
per dirti di mio zio.
Si, è vero
noi tutti nella mia famiglia vivevamo
con la paura
di aver ereditato qualcosa dal suo sé diviso.
Ma soprattutto, credo,
volevo provare a me stessa
di poter amare una città più degli esseri umani.
E fu questo il caso,
quando una notte
capii che non sarei potuta sfuggire
al fuoco che avevo acceso
dentro di me.

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Il bacio della vita

A Vladimir

Ti ho lasciato
esalare
e son rimasta
nel dubbio
se avrei potuto salvarti.

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Uriginale

Lo spirito di una donna cinese

Tu sei pallida,
Tu stai perdendo sangue e vita.
Tu prendi un taxi.
Il tassista guarda nello specchietto retrovisore.
Tu non ci sei.
Lasci una spada nella parte posteriore delll’auto
come pagamento.
Tu volgi verso l’acqua benedetta,
un  giallo aeroplano
ed un trenino giocattolo.
Getti via la maschera,
il bianco sogno.
Servi una colazione a Kung Yang
con le tue lunghe, anziane dita.
Tu scrivi lettere d’amore
in  scrittura minoica
e le lasci sul tavolo della cucina.

Versione :
Uriginale

Terapia del dolore

La clinica di Antifone
era in servizio.
I pazienti eran malati di malinconia.
Il bianco corridoio dell’ospedale emanava odore di sofferenza.
Il rimedio che i dottori raccomandavano
era il dialogo:
per detergere l’anima
per evacuare la pena.
Il tempo della felicità: l’argomento
della presente conferenza.
Comunque, questo tempo mai giunse.
La ragazza malinconica
si sporgeva alla finestra
chiedendosi,
peché viene la tenebra,
perché questo avviene e questo no,
una necessità divertente.
Non era la sola.

Marigo Alexopoulou

Marigo Alexopoulou

ALEXOPOULOU Marigo

Marigo Alexopoulou (Grecia) è nata in Aten in 1976. Ha intrapreso studi classici e filosofici. Dopo la laurea ad Atene ha studiato all’Università di Glasgow approfondendo gli studi sulla tragedia e la commedia greca. La sua prima raccolta di versi (Più veloce della luce, è stata pubblicata da Kedros nel 2000). Al suo ritorno in patria ha pubblicato una seconda raccolta intitolata (Qualche giorno sta mancando, nel 2004 sempre per i tipi di Kedros).

A memoria d'uomo (inedito)

Mano che voga sul mare senza capitano e senza mai dare materia alla barchetta di carta del poeta Nioclas Guillen. Primo saluto al sole e declino verso i colori immateriali.Garante delle proprie linee di fuga nella tempesta. Incrocio del respiro con i mostri marini, fidanzati insaziati  delle sirene. Voga anche nei bagni del ragazzo e il feretro del suo doppio abbandonato sul Nilo. E voga ancora sul taglio degli specchi  dove guadagna la libertà dai fantasmi. Zagaglia delle notti insonni, apre lo spessore del piumino dove piange la bellezza.

Michel Cassir

Michel Cassir

CASSIR Michel

Michel Cassir (Egypte) Né en 1952 à Alexandrie en Egypte, Michel Cassir passe sa jeunesse au Liban où il participe à des mouvements prônant le renouveau de la poésie. Après un long séjour au Mexique qui a terminé de forger son univers poétique, il vit à Paris où il poursuit une activité soutenue sur le plan de la création et de la diffusion de la poésie, parallèlement à ses activités de scientifique. Créateur et codirecteur de la collection Levée d’Ancre aux Editions l’Harmattan.

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Uriginale

Che caduta malvagia !

Che caduta malvagia !
O Madre di Ali,
Ti prego non ascoltare quello che dicono i vicini
Sono bugie
Non ti fidare ti prego
Di quello che è stato detto
E quello che sarà…

Non sono stato debole quel giorno lì
Non sta bene che mi tolgano il merito!
Essere vile – tu lo sai – non posso
Quante volte affermai il mio parere
Ma a cosa vale il parere?
Ho fatto dimostrazioni
Ho provocato il mio collega… il mio vicino
Il mio slogan era:
“Abbasso l’epoca dell’ignoranza!
Abbasso l’umiliazione e la dittatura!”

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