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Uriginale

Inserzione a pagamento

oscuro, anni trentasette, stato
civile disalberato, residenza
antica nella distanza da sé stesso,
a roma d’altronde, con talento
per ascoltare sirene e fare notte
sui loro capelli, occhi puliti, cauto
come elefante che fugge dal circo,
inventore di fantasmi, un passato
che va verso l’oblio e ancora fa male,
amante delle nubi e degli alberi,
professione che non ama e non importa,
capelli che s’ingrigiscono, mani nude,
usa una stilografica indolente
per raccontarsi storie, fischia da solo,

Eloy SANTOS

Eloy SANTOS

SANTOS Eloy

Eloy SANTOS (Spagna) è nato a Salamanca nel 1963. Laureato in filologia italiana presso l'Università di Salamanca, ha vissuto a Napoli, Washington DC, Roma. Ha lavorato come giornalista. traduttore, insegnante, è stato lettore di lingua spagnola all'Università Federico II di Napoli. Ha pubblicato le poesie raccolte in Note di un giardino precario (Notas de un jardin precario, 2003).

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da BRISCOLE AVVELENATE

2

La morte non ha barba, non ha scampoli.
Non ha sete la gloria, non ha svendite
E il cuore non ha sangue, non ha regole.

Non ha tempo la vita, non ha
più petali da spendere per te.
Questo il contesto storico, drammatico.

E in tale contesto agrario
l’hanno lasciato là il povero Bambacià.
Solo col cellulare in mano

tranciata, mentre straparlava in pista
piano piano, minchia minchia,
sotto il cielo pomposo, amaro.

Perché non ti ricordi più
di quelle notti scarrettate a Tindari
quando per un bacio d’amore

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da INFANZIE

16

Io avevo una madre e non voglio negarlo
Chissà da quanti anni è morta quella pavida

che a tutti diede tutto tranne la libertà.
Chissà da quanti anni il Fascio non c’è più

e non c’è più il termometro l’amante, la pomata.
La casa non c’è più il ragno, la tarantola.

Ma noi non ce ne siamo né accorti né pentiti.
Né ci siamo rivisti come all’epoca

sul ciglio del torrente bombardato.
Le cose sono andate in segatura e polvere,

mangiate da una tassa continua, inesorabile.
Chissà da quanto tempo non è più qui il quaderno

Emilio ISGRÒ

Emilio ISGRÒ

Emilio ISGRÒ

Emilio ISGRÒ (Sicilia), è nato a Barcellona di Sicilia, 1937. Poeta visivo, pittore e scrittore, vive e lavora a Milano dal 1956. Dopo l’esordio letterario con la raccolta di versi Fiere del Sud (Schwarz 1956), nel 1964 ha incominciato a produrre le prime Cancellature, esposte in gallerie e musei italiani e stranieri. Nel 1977 ha vinto il primo premio alla Biennale di San Paulo.
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Orario di un viaggio

Mezz’oretta prima di Pisino
La donna sul sedile vicino mi chiede
E Lei fin dove viaggia

Fiume
Scrivo con l’indice sul vetro

Anch’io fino a Fiume dice lei
Sebbene non le abbia chiesto niente

Traduzione di Eros Sequi

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22.VIII. 1976

Seguiamo la partita trasmessa
Borac-Partizan

Conduce il Borac uno a zero
Il Partizan è due volte migliore
E non fa che attaccare

In questo giorno nell’anno settantuno
Giocarono a Belgrado
Partizan e Borac

Quella stessa sera
Morì di cancro il mio secondo padre
Iljaz Kalčinić

Suo figlio ed io
Passammo la morte in prigione

Festeggiando il Partizan
Vittorioso per due a uno
Provocammo una rissa per la strada

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Il sangue limpido

Mia sorella Sadika
È stata rapita in pannolini
Durante la guerra

D’allora in poi
La madre partoriva solo figli maschi

Noi quattro fratelli
Ci raduniamo d’estate e dibattiamo
Dove potrebbe trovarsi nostra sorella

E nulla ci è dato di sapere

Passano gli anni
E il sangue diventa sempre più acqua

Traduzione di Sanja Roić

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Dalla raccolta Epigrammi romani

(traduzione di Sinan Gudzevic e Raffaella Marzano)

I
Ciò che da tanto bramavi, rimira, anima mia:
Roma che splende nel sol autunnale eterna città.
Anima, godi a fondo il giorno che vivi e Roma,
Anche se questo piacer domani dolore sarà.

IV.
Nelle terme a Roma c’erano una volta biblioteche:
Affinché fresco e pulito potessi leggere i libri.
Oggi fra libri polverosi, che sporcano e danno starnuti,
Sarebbero più salutari le terme nelle biblioteche.

V.
Ti lamenti, o Silva, che il cane Ulisse attacca la tartaruga.
Vuoi salvarla da lui, devi chiamarlo Achille.

Sinan Gudzevic

Sinan Gudzevic

GUDZEVIC Sinan

Sinan Gudzevic (Grab, Serbia, 1953). Ha studiato filologia classica e metrica antica all'Università di Belgrado e a Düsseldorf. Ha pubblicato versi nella raccolta "Gradja za pripovetke" (Materiale per i racconti), Belgrado (1978) e su riviste in Jugoslavia, Germania, Stati Uniti, Italia, Francia, Polonia, Romania. Nel 2001 ha pubblicato a Spalato un suo libro intitolato "Epigrammi romani", che comprendono più di 100 testi, scritti tutti in distici elegiaci, frutto dei suoi soggiorni a Roma. Ha viaggiato molto e soggiornato in paesi europei e sudamericani.

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