Sai, non era poi così importante.

Era una fantasia che trascorreva le ore
morte in un cimitero di automobili.
Erano gambe invitanti al calore.
Era la scusa di averlo salvato,
e quella insistenza di campanello disatteso...
Un progetto aggiornato o un ricordo troppo giallo,
questo era fare quattro giorni pulito.
Era una città sotto il nostro andare,
mostravano residui i fari
e intorbidivano i dettagli.
Tra l'apatia e la curiosità,
tra lo scetticismo e la sorpresa.
Le sfumature.
Era una notte, e potevano essere ventisette.
Era una città sulla mia testa.
Era una pietra, un puntello.
Era una morale appassita rimproverante uno specchio
quando mi è impossibile ricordare gli inni.
una plastica, un cartone, un'indifferenza,
quasi un brivido.
Come potrei spiegarti?
C'era una musica proco prima del silenzio.
Passavo di là, e questo era tutto.