Versione :
Sicilianu

Che caduta malvagia !

Che caduta malvagia !
O Madre di Ali,
Ti prego non ascoltare quello che dicono i vicini
Sono bugie
Non ti fidare ti prego
Di quello che è stato detto
E quello che sarà…

Non sono stato debole quel giorno lì
Non sta bene che mi tolgano il merito!
Essere vile – tu lo sai – non posso
Quante volte affermai il mio parere
Ma a cosa vale il parere?
Ho fatto dimostrazioni
Ho provocato il mio collega… il mio vicino
Il mio slogan era:
“Abbasso l’epoca dell’ignoranza!
Abbasso l’umiliazione e la dittatura!”

Mi ha sorpreso un nemico potente
E forte
Una ressa da tutte le parti
Mi si è radunata furiosa contro
Resistevo
Finchè non mi sconfissero le gambe
Cosa potevo fare alle mie gambe?

Niente
Dissi solo più di una volta:
“Che malvagia caduta!”
Mi dissi consolandomi:
“Non sono l’unico sconfitto dall’abbondanza”
Decisi di suicidarmi.
Mi dissi:”Se la morte viene
allora dalle mie mani…”

ma le mani delle guardie mi raggiunsero prima,
mi condussero subito
dal loro capo,
in fondo alla sala.
Dissero:”In ginocchio!”
Dissero:”Cammina su quattro zampe!”
Dissero:”Dì’:”Mi  ingannò il diavolo!
            Ora mi rammarico, ora mi pento!”
Resistetti, non mi rassegnai.
Dissero:”Dì’:”Viva il Sultano!”
Non lo feci, ma
Dissi:”Come?”
E questi preavvisi del diluvio davanti ai miei occhi…

Dissero:”Se adesso non lo dirai,
             ti faremo schizzare gli occhi fuori dalle orbite!
Ti toglieremo il senno,
poi ce ne andremo lasciandoti solo,
dimenticatoda tutti!”

Così Madre di Ali
Trovi innanzi a te
Una persona diversa
Cieca, malatissima

Ti prego,
Prendi la penna
Ti voglio dettare
L’essenza della mia tragedia

So che la parola è debole
Che la poesia resiste
Ma cercherò
E chissa!

Magari potrei riuscire ,
Se mi aiutassero gli angeli della poesia.
Riuscirei ,
Se Dio mi desse l’ispirazione…