La casa morta
Puesia
Bianco spazio privo dell'orologio del nonno
Tavolo di noce dimentico del tempo
Impronte digitali deterse dalla polvere
Chiavi smarrite da tempo
Cassetta postale bloccata dalla ruggine
Una vecchia che s'addormenta all'improvviso (in un bicchiere i suoi denti)
e questa macchina per scrivere che scrisse le prime poesie del babbo; questa casa dove mamma s'innamorò e morì - questa casa che veniva requisita in ogni guerra, data alle fiamme, mitragliata, saccheggiata delle doti in casse ottomane, e specchi, specchi che osservavano tutte le donne della famiglia nude, specchi coi loro drappeggi - e tutti i fiori appassiti e perduti, tutti eccetto la selvatica perfetta fragranza di rose girovaghe - tempo che la bisnonna metteva da parte in plichi dai bianchi lacci - questo piccolo fantasma che ritornò al luogo della sua morte - le lunghe e silenziose ombre di alberi di cipresso abbattuti - e gli abitanti di questa casa che fanno capolino dalla penombra delle foto a riecheggiare le risate selvagge delle guerre - un fez sorride attraverso il vetro (egli ha dimenticato perché) - e questa casa pondera perché quelli che uccisero tutto ciò che era mio lasciarono me vivo - improvvisamente c'è luce nella nursery dove questo poema è cantato
Casa Morta Casa Morta Casa Morta
Nient'altro che la poesia può riportarmi qui