Economia

Caro T.
           ti scrivo da un paese lontano.
Qui il tempo sembra immobile e siamo tutti vecchi.
L'attesa ci ha sfiniti e si tenta solo l'impresa del pazzo o del disperato.
Si, ci siamo come abbandonati, ed ecco la frenesia ricomincia,
la minestra è sul fuoco.
Le stagioni si susseguono apparentemente diverse fra loro, ma è come se un'unica cappa ricoprisse le nostre città.
Qui i bambini ( quei pochi che sono rimasti ) li conserviamo in uno zoo, eternamente saltellano su tendoni elastici.
Non ricordo nemmeno quando sono arrivato, anzi è come se fossi sempre stato qui...       eppure come in un sogno a volte avvengono dei ricordi.
Non che io li creda proprio veri, non arrivo a tanto, ma insomma ci sono, e c'è questa follia di scrivere, come in un sogno.
La minestra è sul fuoco.
Caro T. qui c'è sempre meno luce.
Cos'è un giorno senza luce?
Andiamo avanti a tentoni finché le batterie delle torce elettriche non si esauriranno.
Economia, la luce qui è un fatto di economia.
Rapidi sguardi soltanto e per il resto s'improvvisa (siamo diventati bravissimi in questo).

"Nessuno sa dove si nutrono le gemme,
nessuno sa se mai la corolla fiorisca-
durare, aspettare, concedersi,
oscurarsi, invecchiare, aprèslude."
G. Benn

per ora ti saluto
tuo Biagio.