Silenzio prima delle bombe
Puesia
Una sirena. Il fuggi fuggi.
Dopo un gran silenzio, come una lastra tombale
sopra una torta di compleanno.
Riavvolgo parole per trovare quella mano
che portò via le candele della festa,
il malinteso che ti procurò la febbre.
Pesi trentadue chili e tua madre
sbuccia chicchi d'uva per te, ad uno ad uno.
"Spiegami storie di guerra, madre".
Una sirena, il fuggi fuggi.
Piove un silenzio intorno alla sera,
come se l'aria sudasse mentre spulcia
le léndini del ricordo fra i capelli
dei morti.
"Spiegami storie di guerra, madre"
I dolori antichi inchiodati a terra,
sbarre del parapetto di un orinatoio che va
di guerra in guerra che ora mi tocca trascinare.
È lei? Od io? O mia figlia, a volte, che allo sfregare un legno
fa una musica come se fosse Bach al clavicembalo?
"Spiegami storie di guerra, madre".
Cinque donne e dieci bimbi chiusi dentro una buia stanza
mentre il condor di ferro getta cacca di morte.
Una sirena, il fuggi fuggi, il sibilo delle bombe,
vetri che si spezzano in grida. Ed il cane del silenzio
che nasconde la sua testa nel tuo piccolo petto.
Mentre mi spieghi storie di guerre e di come
sopravvivere ad esse, mi dici "tu ascolta sempre, e
poi guarda, e dopo taci,
taci, taci, taci, taci, taci, taci... ".