Ecco, ancora un poco
Puesia
Ecco, ancora un poco, le febbri canteranno in me.
Si udiranno esili lamenti, tremendamenti sotili,
all’altezza del cervello, dall’imboccatura del cuore…
È l’ora della frattura.
Allontanatevi da me!
Non guardatemi.
Sono tremendamente bello.
Accecatevi…
Con le lacrime nude, dove la luce trema,
splende e cade
nel crepaccio del petto,
piange il mio volto
con occhi che guardano all’nterno.
Mistero della bellezza, la tua vittima beve acqua nella tua oasi,
annegherà in te fiorita.
Ecco ho capito che cos’è:
è che non amo lui e per lui sto morendo,
mentre la memoria, un bosco rovinato dai temporali
del ritorno in sé
mi ha straziato…
Chiudere le porte, le finestre.
Allontanate i bambini che non guardino.
Sono iniziate le febbri, sto tremando.
Sono tremendamente bello, in quest’atto di sfinge,
con sangue angelico nelle vene.
Inghiottisco dolori struggenti.
Allontanatevi!
Accecatevi!
Mistero della bellezza,
la tua vittima ha bevuto nella tua oasi.
È annegata in te fiorita…